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martedì 28 giugno 2011

Il volo e la caduta





Chi sono io?
Chi altro c’è lì?






“ L’aereo si spaccò a metà, un baccello che libera i suoi semi, un uovo che svela il suo mistero. Due attori, l’acrobatico Gibreel e l’abbottonato corrucciato Mr Saladin Chamcha, caddero come briciole di tabacco da un vecchio sigaro rotto. […] Mescolati ai resti dell’apparecchio, egualmente frantumati, egualmente assurdi, fluttuavano i detriti dell’anima, ricordi infranti, ego scartati, lingue madri tagliate, intimità violate, battute di spirito intraducibili, amori perduti e il senso dimenticato di parole vuote e sonanti, terra, proprietà, focolare. […] Gibreelsaladin Farishtachamcha, condannati a questa interminabile, ma anche quasi terminata, caduta angelicodiabolica, non si resero conto del momento in cui iniziarono i processi della loro trasmutazione ”.


Salman Rushdie, I versi satanici, Milano, Mondatori, 1989, 12.

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