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lunedì 6 settembre 2010

Terremoto iperreale




In tempo, quale tempo ...

domenica 6 giugno 2010

Il viaggio inciso


Viaggio inciso è un laboratorio pensato e proposto come ultima tappa di un percorso didattico sul viaggio con gli studenti rifugiati della scuola di italiano.
Ne trovo traccia sul web e mi ritrovo a sfogliare disegni, pensieri, a ripercorrere storie attraverso linee, contorni, graffi, parole.. l'espressione prima di tutto, l'incisione il mezzo:

" Ricoprire con materia pastosa, passare e ripassare, otturare i buchi, quanta parte si ricopre? Un pezzetto, il foglio intero, la cornice o il centro… e quante volte?
La prima forse è timida, tre, quattro strati, fino a consumare tutto il pastello per poi utilizzarne un altro e poi un altro ancora. Ricoprire velocemente, stratificare con minuzia è un momento catartico che ricorda quel gesto comune e abituale che compiamo per 'coprire i ricordi'.
A volte la materia si confonde e si mescola in un colore melmoso. Ma solo dopo aver compiuto tutte queste azioni si apre la possibilità di far riaffiorare un ricordo incidendolo, grattandolo via fino a quando affiora con la sua luce.
Uno scavare sottile, uno scavare certosino, in cerca del proprio ricordo.
La memoria riaffiora delicatamente dalla stratificazione pastosa dei colori. Il 'troppo' ricordare, ciò che non si vuole ricordare come ciò che non si può dimenticare, la violenza della memoria o la memoria della violenza, ha bisogno di un processo di cauta sottrazione per venire alla luce.."

http://www.asinitas.org/viaggi/index.html

Da questa idea è nata la mostra GeografiExtraVaganti - luoghi e percorsi della migrazione (Roma 11-18 giugno 2010)
http://geografieextravaganti.blogspot.com/p/una-tappa-del-viaggio.html

Attraverso miniature, modelli, disegni, elaborati all’interno di questo percorso laboratoriale, si cerca, così, di creare connessioni in un'unica grande installazione-paesaggio.

Sul sito di Asinitas troverete una parte di questi disegni, osservate, leggete storie.

sabato 24 aprile 2010

Ἀτλαντίς


.. si spezzò la terra, la collina fu circondata dalle acque, si crearono zone alternate di mare e di terra, le une concentriche alle altre, ve ne erano due di terra e tre d'acqua, circolari come se lavorate al tornio, avendo ciascuna la circonferenza equidistante in ogni punto dal centro, di modo che nessuno potesse giungere all'isola, dato che ancora non esistevano navi [1] (cit. Platone in Vidal-Naquet, 2006).

L'isola, era diventata ormai un'enorme "triplice cinta" di terra e di acqua, un vero e proprio labirinto terreno ..



[1]Si racconta che su questa terra avesse la sua dimora un uomo primordiale, nato dal suolo; si chiamava Evenore e aveva una moglie chiamata Leukippe, ed essi avevano un'unica figlia, Clito. La fanciulla era già donna quando il padre e la madre morirono; Poseidone, signore del mare, si innamorò di lei e spezzando la terra, circondò di acque e terra la collina sulla quale ella viveva, rendendola così inaccessibile agli umani (Vidal-Naquet, 2006).



martedì 9 marzo 2010

Attraverso


Alzi la mano chi non ha mai provato a guardarci dentro..


"Alice stava sulla mensola del caminetto mentre diceva così, sebbene non sapesse spiegarsi come fosse arrivata lassù. E certo il cristallo cominciava a svanire, come una nebbia lucente.

L'istante dopo Alice attraversava lo specchio e saltava agilmente nella stanza di dietro. La prima cosa che fece fu di guardare se ci fosse il fuoco nel caminetto, e fu tanto contenta di vedere che ce n'era uno vero, pieno di fiamme vive, come quello che aveva lasciato nel salotto.

«Così, qui starò calda come nell'altra stanza, - pensò Alice, - più calda, veramente, perchè qui non ci sarà nessuno che mi farà allontanare dal caminetto. Che bellezza, quando mi vedranno attraverso lo specchio e non potranno toccarmi!»

Poi cominciò a guardare intorno intorno, e si accorse che ciò che poteva essere veduto dalla vecchia stanza era comune e poco interessante, ma che tutto il resto era assolutamente diverso. Per esempio, i ritratti appesi al muro sembravano tutti vivi e lo stesso orologio sul caminetto (come comprendete, nello specchio si vedeva solo la parte di dietro) aveva la faccia di un vecchietto e sogghignava.

«Questa stanza non è tenuta pulita come l'altra» - diceva Alice a sè stessa, vedendo alcuni pezzi della scacchiera fra la cenere del focolare; ma un istante dopo con un piccolo «oh» di sorpresa s'inginocchiò per guardarli. Innanzi ai suoi occhi i pezzi della scacchiera sfilavano per due.."


شاه مات !

(shah mat)


Carrol L., Attraverso lo specchio, OscarMondadori Edizioni, 2010, 145-147.

giovedì 18 febbraio 2010

Il sogno di Scipione

- appunti di viaggio -

Quando il gioco diventa prospettico e la distorsione quantica


sabato 13 febbraio 2010

Alchemico




"Ogni tipo di linguaggio tende sempre a una forma, alla chiusura formale. Diventa significativo, allora, proprio nelle fessure degli argini, dove qualcosa sfugge. Se tutto si articola in un continuum uniforme non c'è più spazio alcuno per vivere un'esperienza.."


The Act of Seeing - l'atto di vedere - W. Wenders


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